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venerdì 19 ottobre 2007

http://www.iltempo.it/2007/10/17/38905-michela_brambilla_delusi_della_margherita.shtml

Berlusconi ha un programma già chiaro e la forza politica ed elettorale per poterlo concretizzare. La forza virtuale di cui potrebbe godere Veltroni sta tutta nella sua capacità di smarcarsi da Prodi. Peccato che non mi sembra lo sappia o lo voglia fare con decisione».
Per quale motivo?
«Il ricatto della sinistra massimalista è forte. Senza comunisti e verdi, anche il Pd non ha i numeri per fare alcunché. Quindi con Veltroni o con Prodi mi sembra che non cambi molto. Il progetto veltroniano, di cui non voglio nemmeno mettere in dubbio il positivo intento riformista, oggi si muove in un groviglio di contraddizioni. Non si può, da un lato, promettere qualcosa di nuovo e, dall'altro, confermare, invece, il pieno sostegno ad un governo che la grande maggioranza dei cittadini, anche di estrazione riformista, vorrebbe già oggi mandare a casa».
Alcune donne illustri, come Sabina Ratti (moglie del banchiere Profumo) e Afef (moglie di Tronchetti Provera) sono scese in campo per sostenere il Pd. Nel centrodestra cosa accade?
«Nella manifestazione dei 15 mila che i Circoli della Libertà hanno organizzato a Roma almeno il 40% dei presenti era costituito da donne di ogni età ma soprattutto giovani. Mi pare che questa sia già una risposta. Non saranno state donne illustri, nel senso che intende lei, ma le assicuro che erano tutte in carne ed ossa e con una gran voglia di partecipare attivamente al nostro movimento. E aggiungo: più del 50% dei giornalisti della redazione del Giornale e della Tv della Libertà, oltre che delle nostre strutture è composto da donne. Altro che quote rosa!»
I Circoli della Libertà possono rappresentare una valida alternativa ai delusi del Pd?
«I Circoli della Libertà non hanno nulla a che fare con la presunta antipolitica sventolata dalla sinistra. Se i Circoli sono nati e poi tanto cresciuti come movimento è proprio perché hanno attinto idee, forze ed energie da quella grande parte del corpo sociale che oggi non si riconosce più nella vecchia politica. E mi creda: la loro crescente e inarrestabile protesta, ormai un vero fiume in piena, su tutto ciò che non funziona oggi in questo paese- ospedali, scuole, asili nido, pressione fiscale, criminalità, violenza esasperata nelle città».
Crede che sia in atto una fuoriuscita soprattutto di esponenti della Margherita?
«Non lo credo io. È un dato di fatto. Lo si legge già sui giornali. Ma era inevitabile. Nella Margherita erano presenti tanti italiani che sono stati delusi da Prodi e dalla sua sudditanza nei confronti della sinistra massimalista. L'unico collante che ancora tiene insieme questi partiti è la paura di andare presto a nuove elezioni».
Tasse e sicurezza. Due temi molto sentiti dai cittadini. Dopo la manifestazione di An quali sono le prossime iniziative?
«Ha fatto benissimo An a puntare proprio su questi temi nella sua manifestazione a cui ne seguiranno certamente, da parte di tutti coloro che si riconoscono nello schieramento liberale, moltissime altre. I Circoli hanno dimostrato che non sono una struttura di plastica abitata da fantasmi. E la manifestazione di Roma non è che l'inizio di quello che per il nostro movimento sarà un lungo percorso».
Crede che si tornerà presto alle urne?
«Per evitare questa scadenza o rinviarla ancora nel tempo si stanno arrampicando letteralmente sugli specchi ma credo che alla fine non ci sarà alternativa: si tornerà al voto. Finalmente».

Alessandro Usai

martedì 16 ottobre 2007

Cuneo: quanti sono i Circoli della Libertà nel capoluogo?

Fenomeno emergente della politica nazionale, Michela Vittoria Brambilla sta ottenendo con i suoi Circoli delle Libertà un seguito notevole anche nella Granda. Accade così che, dopo la recente presentazione di una sezione cuneese del movimento, si scopre che ne esisteva già un’altra (e si vocifera della presenza di una terza entità). “Il primo Circolo della Libertà del capoluogo – dice il suo presidente Gugliemo Bissoni -, è nato all’indomani delle ultime fallimentari (per il centrodestra) elezioni politiche comunali da parte di amici e conoscenti (ora siamo una trentina) che se da una parte si riconoscono nei valori della Casa delle Libertà dall’altra sono critici sia con la classe dirigente politica locale troppo spesso autoreferenziale e divisa da antagonismi individuali, sia con i partiti tradizionali, incapaci a rinnovarsi e insensibili alle nuove esigenze sociali. Proprio per questo –prosegue Bissoni - d’accordo con i soci fondatori ho deciso, anche nello spirito più genuino del movimento, di coinvolgere giovani, lavoratori, liberi professionisti, esponenti comunque della società civile che uniscano alla loro passione professionale anche quella politica, senza avere alle spalle una militanza censurabile, insomma non aspiriamo di certo a fare del nostro circolo il 'partitino' dei trombati, dei riciclati o degli opportunisti, anzi lo spirito che ci unisce è puramente ideale, spontaneo e disinteressato, a servizio dei nostri valori e delle esigenze della comunità”.

Costituito dopo le consultazioni amministrative, il Circolo delle Libertà 'Città di Cuneo' è da tempo attivo, ma non è stato ancora svelato ufficialmente. “La presentazione ufficiale avverrà prossimamente – continua Bussoni – e per quell’occasione ci piacerebbe fosse presente anche Michela Vittoria Brambilla.” Fermi restando i punti dello statuto, con l’obiettivo di sviluppare iniziative culturali, sociali e politiche per diffondere i valori della tradizione liberale e promuovere concetti quali l’identità nazionale ed europea, la sicurezza, la dignità della persona, l’economia di mercato attenta al sociale, la sussidiarietà lo sviluppo sostenibile, il Circolo non si propone di costituire un’alternativa interna al centro destra, "ma – prosegue Bissoni - un utile strumento volto a diffondere e rafforzare la convinzione che è necessario stare uniti per cambiare e ammodernare veramente l’Italia, da un certo punto di vista i circoli possono essere considerati come dei piccoli fari che dal basso puntano, sia verso gli angoli bui della nostra società, sia verso l’alto per sorreggere e indirizzare con critiche costruttive i nostri rappresentanti politici. Sono convinto che nessuno sia disposto a proiettarsi in un futuro dove tutto sia solo monetarizzato e basato sull’interesse egoistico e su un compulsivo consumismo, dove si abdichi ad ogni afflato spirituale immemori del nostro patrimonio trazionale e religioso, dove infine si debba adempiere solo ai propri doveri, senza che gli vengano riconosciuti, garantiti e tutelati i suoi diritti, o meglio vedere tutelati quei diritti, patrimonio di ogni individuo, solo ad una categoria di persone più furbe o potenti”.

Se i Circoli della Libertà non vogliono costituire un'alternativa al centro destra, quali saranno però i rapporti tra le associazioni che si ispirano allo stesso progetto in un'unica città? "Fino ad ora non abbiamo avuto nessun contatto con altri circoli a livello cittadino -dice Bissoni -. A breve però, con l'istituzione del comitato provinciale e regionale dei Circoli, le cose saranno più chiare. In questo momento ci troviamo in una fase iniziale. La presenza di più associazioni si è già registrata a Torino. Quelle capaci di avere maggior seguito alla fine prevalgono".

L'organigramma del Circolo della Libertà 'Città di Cuneo' è presieduto da Guglielmo Bissoni (direttore amministrativo ente pubblico), fanno parte del direttivo : Erio Cacciolatti (funzionario Agenzia Territorio), Dora Bissoni (avvocato penalista), Marco Pellegrino (imprenditore), Luigi Marini (avvocato ente pubblico), Marco Serale (ricercatore), Giorgio Felici (artigiano), Marco Bugliosi (ingegnere aeronautico)

domenica 14 ottobre 2007

manifestazione del 13 ottobre a Roma contro Prodi


da Roma



Ci si può nascondere anche se si è una bella donna, con i capelli rossi e luminosi. Il personaggio più atteso del giorno. Ancora più eccentrico per questo esserci e non esserci, comparire e scomparire. Michela Vittoria Brambilla, presidente dei Circoli della Libertà, ieri alla manifestazione di Alleanza Nazionale ha parlato al telefono con i giornalisti, ma in corteo non l’hanno vista i suoi fan e non l’ha vista nessuno. E allora è comparsa, ma un poco. Quel tanto, però, da lasciare il segno. Lei in serata esclama: «Certo che c’ero!». Dunque c’era.

Era la prima marcia da presidentessa per lei, donna in politica di un partito vicino (Forza Italia), e ospite a sorpresa con i suoi Circoli. Ma quell’incertezza sul suo «esserci» a un certo punto è diventata un’ossessione: «Arriva o non arriva? Noi ci siamo. Chioggia, avanti!», gridava Alberto Boscolo, dei circoli chioggiotti, sorreggendo un cartello double face con la scritta: «Michela, Chioggia ti aspetta» e «Silvio, Chioggia ti aspetta».

La caccia al tesoro è iniziata intorno alle quattro del pomeriggio. Ci sono stati fotografi che hanno percorso per due volte il corteo avanti e indietro. Enrico Lucci delle Iene per la frustrazione di non vederla ha iniziato a importunare tutte le rosse di passaggio, accompagnato dai peggiori schiamazzi: «Erico, lassala perdee!».

«Ha quaranta di febbre», dicevano i ragazzi del circolo della Libertà di Napoli. «E’ a Lecco», si suggeriva da un’altra parte. Per Michela Brambilla parlava la sua gente dei Circoli: da Terracina, Frosinone, Ravenna, Chioggia, Napoli. Bandiere nuovissime, tantissime, «tre a testa», raccontavano i partenopei. Molte confessioni da prima volta: «Io strizzavo l’occhio a sinistra - bisbigliava un pensionato di Terracina, Edervisio Parisi - ma poi l’ho vista in tv e...». Un simpatizzante di An ha fatto lo scambio delle bandiere con un ragazzo dei Circoli, come i calciatori a fine partita. Tutti a parlare di lei, ma nessuno dei simpatizzanti è riuscito a vederla: «No!L’avremmo saputo!».